Era già del tempo che avevamo in mente una visitina alla fortificazione di Gradara, teatro del tragico amore fra Paolo e Francesca e successivamente dimora della giovane sposa di Giovanni Sforza ovvero Lucrezia Borgia.
Strade poco battute ed appena passata la Gola del Furlo, tramite la vecchia strada che scorre a fianco della roccia scavata dal verde fiume Metauro, svoltiamo a Calmazzo in direzione Fossombrone.
Dopo aver scorso la bella cittadina iniziamo un saliscendi continuo per la campagna marchigiana: Montefelcino, Castelgagliardo, Montegaudio (dove profittiamo per una sosta caffè) ed ancora Montelabbate sino a sfilare alla ns. sinistra Tavullia, paese natale del Valentino nazionale.
Ed eccoci a Gradara dove, parcheggiata Regina, visitiamo la Rocca ed il camminamento su una parte della prima cinta muraria.
Bellissimo il Mastio, di cui si trovano tracce già negli scritti del XII secolo, al cui ingresso siamo richiamati dalla sala delle torture; passaggi stretti, mura imponenti, scale ripidissime ed ancora sopra, al piano nobile, sale dove sono evidenti i lavori di restauro e modifiche eseguite nel corso dei secoli sino ai primi del ‘900.
Un continuo mix fra l’originaria Rocca militare e la Casa signorile, adattata dai vari proprietari che si sono succeduti, che sbalordiscono il visitatore.
Il camminamento è spettacolare, si alza infatti sulle possenti mura che cingono un primo anello di difesa alla Rocca, all’interno è evidente la città vecchia con su in alto la Fortezza assolata che domina la valle.
Alle sue spalle un piccolo colle la separa dal mare: Gabicce Monte che raggiungiamo percorrendo una strada anch’essa secondaria, per un breve tratto è addirittura bianca.
Dalla cima si intravede la spiaggia di Gabicce ma la foschia non consente una vista nitida; scorgiamo pertanto la vicinissima Cattolica mentre immaginiamo Misano ed ancora più a nord Riccione.
Una breve passeggiata sul bagna-asciuga di Gabicce, dopo aver consumato un buon spuntino di mezzodì, ci permette di respirare l’aria frizzantina che viene dal mare e di ammirare qualche gabbiano sulla riva.
E’ arrivato il momento di virare per casa sempre su strade particolari: Pirano, Saludecio, Mondaino, Girfalco e la più conosciuta Urbania nei cui giardini pubblici o meglio su una panchina ci regaliamo una breve sosta.
Riprendiamo la strada di casa via Piobbico, Pianello e Pietralunga dove la fortuna ci premia regalandoci la vista di 2 caprioli; si fermano a guardarci pochi attimi, sufficenti per una foto, per scappar via veloci nella boscaglia.
Il passo per casa è ormai breve e chiudiamo la giornata con Regina instancabile che gira sicura; e’ quasi un peccato girare la chiave e mettere a tacere il suo borbottio sobrio e gentile.
Finalmente ti rileggo !
RispondiEliminaBella gita e belle foto, come sempre.
Lamps
Max