Martedì 03 giugno 2014 (pomeriggio) - Alle 13:45 siamo già fuori dell'abitato di Inari in direzione Nord-Ovest, il cielo sereno ed una temperatura gradevole accompagnano lo scorrere delle ns. ruote; abbiamo tutto un pomeriggio e gran parte della sera per arrivare alla scogliera, abbiamo voglia di vivere una nottata magica che le previsioni meteo, consultate via internet, annunciano ottimale.
Lungo la strada incrociamo altri motociclisti che probabilmente provengono dall'isola di Mageroya, il nostro cenno di saluto è sempre ricambiato e la serenità è di nuovo presente nel mio animo, questo mi aiuta a farmi stare bene, mi sento in forma e credo di essere tornato il mototurista di sempre.
Non occorre molto tempo per arrivare ad una sosta gelato a Lakselv, consumiamo il prelibato Royal su un consumato tavolo in legno posto fuori della caffetteria del distributore carburanti.
Il prezzo della 95, contrariamente alle previsioni, è di 1,50 Nok inferiore e, sapendo che da Russenes in avanti i prezzi inesorabilmente saranno più alti, riempiamo i capienti serbatoi delle ns. 2 valvole; avremo così benzina a sufficienza per ritornare indietro sino la E6.
Parliamo e scambiamo impressioni sul programma delle prossime ore che ci vedrà protagonisti per tutta la notte ed anche il giorno dopo senza soluzione di continuità.
Abbiamo infatti preventivato una notte bianca da fare in moto, possibilmente a Nordkapp; era già iniziata e stavolta contrariamente alle altre sere non dovevamo cercare nessun campeggio.
Avevamo infatti intenzione di riposare un paio di ore al Nordkapp Center magari di fronte al globo sorseggiando una cioccolata e gustando un muffy.
All'imbocco della E69 la magia e l'atmosfera del Capo inizia il suo richiamo, parecchie renne a bordo ed in mezzo la strada consigliano un'andatura lenta, compassata e contemplativa ed il panorama davanti ai ns. occhi si mostra più bello e più accogliente che mai.
Anche l'altra volta con Paolo avevo percorso la E69 con il cielo sereno ma era nel primo pomeriggio e non di sera; i colori con il sole più basso assumono sfumature e contrasti diversi.
Un'altra sosta avviene, grazie alla conoscenza di Paolo, nel punto in cui la E69 lasciava spazio ad uno stradino che conduceva al traghettino per l'isola di Mageroya.
Già da qualche anno un tunnel, oggi senza più pedaggio, consente di soli 7 Km. di "sprofondare" nelle viscere della terra fin sotto il mare a - 209 metri e risalire sull'isola magica del Capo.
Al bivio di Skarsvag, in prossimità dell'ultimo tratto in salita per la rupe, ci fermiamo per istallare le ns. Action Cam e riprendere con varie angolazioni il nostro arrivo.
E' la quinta volta che percorro la strada per la rupe, infatti 3 anni durante Norge 2011 per ben 3 volte salimmo alla scogliera; ai miei comandi stavolta ho Regina e l'atmosfera è più magica, ancor più coinvolgente perché il desiderio di accompagnare la 100PD al cospetto del punto magico di "arrivo" del mototurista è motivo di grossa soddisfazione.
In un tratto in discesa entriamo, risucchiati, in un nube grigia chiara che sembra zucchero filato; sopra un pallido cerchio offuscato dalla coltre di umidità rende la successiva ascesa inebriante verso il calore della sempre più limpida e prorompente luce del sole.
Uno dei tratti di strada più bello che abbia mai percorso per condizioni ambientali.
Ma il pegno da pagare non è stato saldato completamente ed al casottino della biglietteria faccio per prendere il portafogli nella solita tasca sul petto posta destra della giacca, una delle più sicure perché antiacqua, perché ha la cerniera, perché la patta ha due bottoni automatici, perché il mio portafogli stà sempre li … la trovo vuota anche dopo 3/4 ripetuti tentativi di assecondare il desiderio di trovare il mio portafogli e ripiombo di colpo in uno stato di ansia: ho già sentenziato di aver perso il portafogli.
"One moment please" rivolto alla ragazza della biglietteria e sposto la 100PD più avanti affinché gli occupanti dell'auto dietro in fila non sprechino del tempo ad aspettarmi.
Inizio una auto-perquisizione repentina con veloci toccate alla ricerca della forma quadrata che il portafogli ripiegato assume, è spesso e non può confondersi con il telefono e con il libretto di circolazione e neanche con i fazzolettini di carta.
Inizio a contare le soste a ritroso e finito di ricordare sono sicuro, l'ultima volta l'ho utilizzato al supermercato di Inari … l'ho lasciato magari per mettere a posto la spesa sullo scivolo di prelievo della spesa che la cassiera porge una volta passata nel lettore ottico.
394 Km. è la distanza fra Inari e Nordkapp e credo di averla percorsa con la mente in un paio di secondi.
Ricomincio tutto da capo e stavolta per fortuna la mano scivola anche più in basso e tocca i pantaloni: a destra nella parte più in basso della profonda tasca sento la forma quadrata, è lui è con me.
Me lo sbatto in testa 3 volte al grido di "str@nzo" quasi ad esorcizzare tutto il negativo che mi era occorso e capitato in questi giorni passati.
E' la svolta del viaggio, tutto da qui in poi sarà bellissimo e nessun altro "inciampo" verrà a funestare i ns. programmi e le ns. aspettative.
Mi assicuro, con la ragazza spagnola della biglietteria, sulla possibilità di scattare qualche foto alle ns. moto sotto al globo e vengo sapere che da quest'anno il Center chiude alle 1:00 e quindi nessun impedimento dopo quell'ora sino le 7:00; bene possiamo parcheggiare addirittura a sinistra lungo il muro del Center stesso.
Entriamo a Nordkapp alle 21:30 con un sole ancora abbastanza alto all'orizzonte.
"Giorgio è là che ci aspetta, Paolo andiamo" riattacchiamo la figurina, è sotto lo scorriamo della balaustra frontale al globo, a Nord. Lui veglia tutti i mototuristi che arriveranno nei giorni e stagioni a seguire. Lui è con me, è con noi, è in tutti i luoghi che penso quando chiudo gli occhi e la mente realizza quella comune passione che ci ha fatto incontrare.
Il resto della "serata" sino alla mezzanotte è forse superfluo descriverla oltre le immagini seguenti: sole all'orizzonte, una nuvola poco sotto il livello della scogliera ed il globo bene in vista rendono magico il piazzale sulla scogliera: Paolo in 19 volte che era stato a Nordkapp confessa di non aveva mai visto un simile spettacolo.
Tre anni addietro trovammo una eclissi parziale di sole, stavolta un fenomeno raro; Giorgio sei unico !!!
Mercoledì 04 Giugno 2014 - La "nottata" per noi non conosce fine e poco prima delle ore 01:00, profittando del campo libero, entriamo nella parte finale del piazzale da sinistra, sin sotto al Globo con le ns. obso; l'emozione è unica, è magica ed il sapore della "conquista" finalmente mi ripaga del tanto soffrire.
Posiamo per le foto di rito aiutati, oltre che dal cavalletto, da un gruppetto di turisti francesi.
Una mezz'ora durante la quale diamo modo alla webcam, posta sul tetto del Center, di testimoniare il ns. silenzioso e discreto passaggio.
Foto scattate con un rispettoso sussurrare quasi a non disturbare, quasi a non interrompere il momento magico della vista frontale a Nord: una montagna piatta di zucchero filato che nasconde il mare, che nasconde il vuoto oltre il quale i miei sogni si spengono.
L'atto conclusivo è il mio saluto alla "missione", un ulteriore pensiero a Giorgio, al fatto di aver condotto la sua Regina in cima al mondo.
Alle 01:45 lasciamo la magia di Nordkapp e prendiamo la direzione opposta ovvero Sud per continuare il ns. viaggio; non abbiamo una meta precisa o almeno sappiamo solo che più a Sud dovremo decideremo se andare a Senja oppure svoltare più avanti per le Lofoten; ora non vigliamo decidere, ora vogliamo goderci un'intera "notte" di guida delle ns. moto.
Le lunghe ombre sull'asfalto anticipano il ns. passaggio sulla strada che scorre liscia e piacevole al cospetto dell'aria fresca che ci sbatte contro la sua fragranza di purezza.
Le lunghe ombre sull'asfalto anticipano il ns. passaggio sulla strada che scorre liscia e piacevole al cospetto dell'aria fresca che ci sbatte contro la sua fragranza di purezza.
Riscendiamo la E69 e man mano andiamo più a Sud il fresco punge e mostra il suo rigore; l'ultimo tunnel poco prima di Russenes è molto freddo e buio. Una sosta rigeneratrice, con il sole in viso, sul piazzale deserto di una caffetteria posta quasi all'innesto della strada E69 con la E6 è il premio per la ns. stanchezza.
Sappiamo entrambi che poco più avanti ci aspetta un altopiano di circa 70 Km. solitamente freddo e rigido; è quello che da Skaidi porta ad Alta; lo temiamo perché l'ultimo tratto di E69 il freddo si è fatto sentire; ma la voglia di moto è tanto, l'ardore del mototurista prevale e ci tuffiamo verso la rampa di ascesa scoprendo invece che la temperatura è insolitamente temprata e sopportabile.
Arriviamo ad Alta intorno alle 06:00 e troviamo appena aperta, strano per queste zone, la caffetteria annessa al secondo distributore carburanti che incrociamo verso la città: cioccolato caldo sorseggiato sul tavolo posto all'esterno del locale e poco dopo l'immancabile pieno di carburante per andare avanti, per arrivare alla fine della giornata motociclistica che non ha definito un orario preciso.
Ancora più a Sud è Gildetun, un paradiso di posto, che accoglie un pisolo di Paolo consumato sul piazzale e la mia contemplazione alle Alpi di Lyngen con le cime innevate a picco sul mare.
Olderdalen, Skibton, cittadine già di altri precedenti passaggi degli anni scorsi ed è già primo pomeriggio; la stanchezza inizia a farsi sentire e decidiamo che è ora di riposare; alle 14:15 entriamo all'Olderelv Camping, già teatro di una precedente sosta durante Norge 2011, ed otteniamo un graziosa Hytter con cucina ma senza sevizi (posti a soli 20 m di distanza) per 500 Nok contro le 700 richieste.
E' il primo sconto che ottengo e questo è un segnale che il viaggio sta prendendo la giusta piega.
Un meritato riposo riempie il resto del pomeriggio; in serata, profitto della connessione free del camping per una bella videochiamata con Marinella; viene cancella di colpo la distanza che si frappone fra noi: Skype ne è l'artefice.
La serata si conclude con la definizione di un programma di massima per la discesa verso Sud lungo la Norvegia: scartiamo, malgrado il bel tempo incontrato e previsto per i giorni a seguire, sia Senja che le Lofoten, luoghi bellissimi ma già visti da entrambi; decidiamo di "spendere" il bonus del bel tempo possibilmente sul primo tratto della strada costiera n. 17 ovvero sino a Mo I Rana.
Dalla partenza da Inari del giorno antecedente la strada percorsa ammonta a Km. 919 con un progressivo che sale a Km. 2787.
Nordkapp, divenuto il nostro unico punto di virata, era stato infatti "conquistato" dopo 394 Km. da Inari ovvero dopo 2262 Km. dalla partenza avvenuta in Danimarca, precisamente a Frederikshavn.
Giovedì 05 Giugno 2014 - Freschi, riposati e smaniosi di ritornare alle percorrenze consuete alle 6:45 siamo già diretti a Sud lungo la E6. La prima sosta, per consumare la seconda colazione, è fissata sul monte che protegge da Nord la città di Narvik, in corrispondenza dello spegnersi di un fiordo che ammiriamo dall'alto.
A Narvik stessa risulta imprendibile la foto sotto al cartello che indica le distanze dalle principali città scandinave ed europee. La zona già da qualche anno è pedonale e noi spingiamo le moto sotto il vigile sguardo di un anziano signore seduto sulla panchina vicina.
Ben presto più a Sud arriviamo all'imbarco del traghetto di Skaberget per Bognes che assicura continuità alla E6, la lunga strada che collega il Nord al Sud del paese scandinavo.
Anche oggi il cielo sereno accompagna il ns. andare gentile, pacato e regolare che i ns. boxer 2 valvole chiedono alla guida; i colori del mare, delle insenature, della vegetazione, delle rocce scorrono ed accompagnano la ns. itinerante contemplazione.
La E6 nel tratto a Nord è una bella strada, veloce ma che sa ancora riservare qualche curva veloce ad ampio raggio e qualche passaggio suggestivo.
Non durerà ancora per molto e presto avrà ben poco da offrire; diversi cantieri rallentano il ns. cammino ma renderanno più veloce il transito futuro: nuove sedi stradali più diritte prenderanno presto il posto dei vecchi tratti; in un certo qual senso siamo oggi spettatori di un "passaggio".
La scelta del percorso ancora più a Sud ormai è stata definita ed all'interno dell'abitato di Fauske, precisamente dopo aver rifornito di carburante le ns. moto, svoltiamo a destra in direzione Bodo imboccando la strada 80.
Non raggiungeremo la cittadina che permette con un apposito traghetto di attraccare alle Lofoten da Sud ma svolteremo a sinistra all'altezza di Loding.
E' infatti la Strada 17 che ha attirato la ns. attenzione; io non l'ho mai percorsa e Paolo mi dice che la parte a Nord è molto bella in particolari modo con il bel tempo.
Il parere dell'amico è subito confermato dai primi scorci del tratto costiero che percorriamo: insenature, piccole baie, minuscoli insediamenti abitativi ed i colori del mare rendono il paesaggio sublime.
Ormai però è giunta l'ora di chiudere la tappa prima di arrivare alla partenza del primo traghettamento; ci sistemiamo a Reipa nell'omonimo camping dove riesco a spuntare una spaziosa Hytter per 500 Nok contro le 750 chieste dall'esercente; anche stavolta la contrattazione ha dato un certo risultato per la soddisfazione delle ns. finanze che rilevo da ieri, precisamente dalla città di Alta, consistevano anche in banconote di valuta locate, sapientemente utilizzate per contrarre prezzi "vantaggiosi".
Tappa bella e molto soddisfacente e di anticipo alla strada che l'indomani avevamo in mente percorrere; una distanza di Km. 604 percorsa in scioltezza; il progressivo balza a Km. 3391 dall'inizio del viaggio in moto.
Venerdì 06 Giugno 2014 - Conosciamo già dalla sera prima gli orari dei traghetti che consentono di dare continuità al tracciato della Strada 17; la ns. partenza da Reipa alle 6:45 è in funzione alla prima corsa della giornata del traghetto Foroy-Agskardet; la strada offre tratti guidati molto invitanti ed alterna passaggi in riva al mare al superamento di piccole alture che interrompono l'andamento della costa.
I panorami sul mare sono di notevole intensità; minuscoli e discreti insediamenti abitativi ancora dormienti interrompono ogni tanto il paesaggio naturale ed colori dell'acqua marina ci paiono inebrianti, ispirano un ritorno romantico con la propria consorte.
Occorre aspettare quasi un'oretta la combinazione del secondo traghetto che da Jektvik porta a Kilboghamn non prima di aver compiuto un veloce attracco presso un minuscolo porticciolo di non meglio specificato nome.
E' lungo questa tratta di mare, di un'ora precisa di navigazione, che attraversiamo in direzione Sud il Circolo Polare Artico. Il suo limite, dopo 35 minuti dalla partenza del traghetto, è alla ns. sinistra sulla vicina costa: un piccolo globo metallico segnala e ricorda il suo attraversamento.
più a Sud poco dopo aver ripreso la Strada 17 un lungo cantiere spezza il ritmo della ns. guida nuovamente e poco dopo al bivio con la strada n.12 svoltiamo a sinistra lasciando la 17 e reimmetterci sulla E6 in loc. Mo I Rana.
La Norvegia a queste latitudini è stretta e percorrerla da Nord a Sud e viceversa, significa quasi sempre transitare sulla E6; non per Paolo, profondo conoscitore delle strade scandinave e norvegesi in particolare.
Per l'occasione propone una deviazione che, pur allungando il percorso, consente vedere anche altro rispetto a quello che già conosco.
Per l'occasione propone una deviazione che, pur allungando il percorso, consente vedere anche altro rispetto a quello che già conosco.
Poco prima di aver rifornito le moto di carburante allo Statoil di Bierka, scorgiamo appostati all'interno di un casottino per l'attesa dell'autobus 2 poliziotti muniti di telelaser che controllano la velocità dei veicoli transitanti (limite del tratto 80 km./h), ci ricordiamo di colpo che è bene tenere sotto controllo la manetta perché, anche se le ns. moto non sono molto perforanti, superare i limiti norvegesi è molto semplice ma anche molto costosa per le ns. finanze se beccati in torto.
In loc. Korgen viriamo a sinistra ed imbocchiamo una bella strada che porta in montagna, la 806; 22 km. di puro godimento con passaggi quasi come le ns. strade appenniniche; subito dopo un'altra strada, stavolta senza numero in quanto presumo secondaria, congiunge il ns. andare sulla n. 73 che proviene dalla vicina Svezia ovvero da Tarnaby.
In loc. Korgen viriamo a sinistra ed imbocchiamo una bella strada che porta in montagna, la 806; 22 km. di puro godimento con passaggi quasi come le ns. strade appenniniche; subito dopo un'altra strada, stavolta senza numero in quanto presumo secondaria, congiunge il ns. andare sulla n. 73 che proviene dalla vicina Svezia ovvero da Tarnaby.
Tagliamo un altopiano occupato per gran parte da un lago che attraversiamo, in un punto in cui si restringe, tramite un ponte.
Per vaga somiglianza sembra si essere a Campo Imperatore senza però il massiccio del Gran Sasso.
Per vaga somiglianza sembra si essere a Campo Imperatore senza però il massiccio del Gran Sasso.
La strada è molto godibile e sopratutto senza traffico all'infuori di pochissime auto presumo di indigeni.
Trofors è la cittadina che consente il nuovo ritorno sulla E6 e velocemente scivoliamo a Sud sino alle porte dell'insediamento abitato di Namsskogan dove, al Nyheim Camping, otteniamo alle 17:45 dalla Sig.ra Rijna, una spaziosa Hytter completa di tutti i servizi per 500,00 Nok in contanti contro le 750 inizialmente richieste.
Anche in questo caso riesco a far valere la ragione del vil denaro in contanti per la soddisfazione della ns. cassa comune in corone norvegesi.
La giornata serena è stata propizia e seppur con 2 traghettamenti ed una lunga sosta per un cantiere sulla 17, per la percorrenza si attesta a 410 Km. che fanno balzare il progressivo a 3801 Km.
A questo punto non ci interessa più fare i Km. quanto goderci i panorami che questo magnifico paese sa donare; le previsioni meteo restano ancora favorevoli e la sera subito dopo la cena abbozziamo insieme un'idea di percorso per più strade montane possibili sino a Kristiansand.
Durante la solita passeggiata serale il passaggio rumoroso di un lunghissimo treno merci, dall'altra parte della sponda del fiume Namsen, mi segnala che sono arrivate le 22:30 ed è ora di andare a riposare.
I guai meccanici ed elettrici a Regina sono solo un ricordo ed il godimento del viaggio è già da un paio di giorni che ha trovato la sua costante presenza nella mia mente e nel mio animo ora finalmente sereno.
Me lo ripeto prima di addormentarmi e mi sento pienamente in forma. Credo infatti di assaporare l'effetto della consapevolezza che questa parte del viaggio altro non è che la contemplazione del panorama stupendo e variegato della Norvegia; il silenzio all'interno della casetta in legno amplifica la sensazione di benessere che si era finalmente appropriata della mia persona; è quello che in fondo cercavo di vivere e condividere con Paolo.
Sabato 07 Giugno 2014 - Oggi la partenza avviene leggermente prima del solito, alle 6:30 muoviamo le ruote fuori dell'area del campeggio e dopo sole poche centinaia di metri a destra, sullo spiazzo pubblico posto al centro del minuscolo abitato di Namsskogan, un simpatico cartello stile Narvik, stavolta più semplice e di color bianco, riporta su tante frecce i nomi di città con relative distanze indicandone la direzione. Ovvia e scontata posa di rito per la foto e subito in sella per scendere ancora più a Sud tramite la E6.
Il meteo è ancora favorevole, sono tuttavia previsti addensamenti sparsi di una certa entità, specie nelle alture centrali della nazione durante le ore più calde della giornata.
La seconda sosta, concomitante con l'ulteriore colazione mattutina, avviene contestualmente al rifornimento carburante presso lo Statoil di Steinkier.
La mattina scorre veloce lungo una trafficata E6 specie nell'attraversamento dell'area della città di Trondheim; è sabato e molti si muovono per raggiungere i posti di villeggiatura del fine settimana.
Altre brevi soste avvengono sempre lungo la E6 che non lasciamo praticamente mai sino a Dombas, su cui piombiamo dall'alto tramite uno dei più bei tratti montani della strada più importante della Norvegia. Nel primissimo pomeriggio ci fermiamo al centro del paese; più precisamente nel grande parcheggio della zona commerciale posta nei pressi dell'incrocio con la E136 che solca la valle del torrente Rauma diretta ad Andalsnes ovvero verso l'Oceano Atlantico.
Nel piazzale, posto frontale, si erige un negozio che già conosciamo bene, è stato già nel 2011 il ns. fornitore di ricordi e souvenir, specie dei pupazzetti che raffigurano i famosi Troll.
Quelli originali e veri norvegesi sono riconoscibili perché recano attaccato sul retro un piccolo opuscolo con scritto "Original My Form Troll"; è un piccolo libricino che illustra i vari modelli e le caratteristiche costruttive, in pratica il sigillo di garanzia e qualità.
Il loro costo quest'anno è particolarmente elevato e mi limito a prenderne solo uno per la mia famiglia.
Agli amici prendo invece altri souvenir di più basso costo ma di altrettanta simpatia (spero).
Il negozio invita a fare incetta di oggetti e occorre trattenersi per non spendere tutto il budget definito per il viaggio. Dopo aver fatto compere sistemiamo senza fatica gli oggetti nelle valigie di Regina che ormai sono divenute capienti visto che le provviste alimentari erano state in parte consumate.
Gustiamo un bel gelato Magnum acquistato al limitrofo supermercato e cerchiamo di capire dove si imbocca la strada secondaria che porta alla strada sterrata di Vagamo.
La sterrata di Vagamo era stata percorsa 3 anni prima ma in senso opposto ovvero in direzione Dombas; stavolta occorreva percorrerla all'opposto e non ricordavo bene dove incrociammo la E6.
Anche Paolo aveva dubbi in quanto l'aveva percorsa sempre in direzione Nord e mai verso Sud.
Chiediamo ad una coppia di mezza età in attesa dell'autobus e capiamo subito le indicazioni fornite.
Dopo esserci dissetati ripartiamo per raggiungere l'inizio della sterrata; subito svoltiamo a destra poco prima di lasciare il paese e transitiamo parallelamente alla sponda di valle ovvero sinistra del torrente Rauma; praticamente all'opposto della bella E136 che, nel 2009, percorsi assieme a Marinella.
Una dozzina di Km. di strada catramata stretta portano all'incrocio segnalato con un piccolo cartello giallo indicante "Vagamo"; la secca svolta a sinistra anticipa una corta rampa di ascesa per lo sbarramento di inizio sterrata.
La novità rispetto a 3 anni prima è che occorre pagare un pedaggio di 50 Nok a testa ed è possibile evaderne il costo con le monete di metallo (che non abbiamo a sufficienza) o con la carta di credito.
Striscio la mia ed esce subito fuori il ticket attestante il pagamento; ripeto l'operazione per pagare anche il ticket di Paolo ma non esce nulla e l'operazione è rifiutata; altri 2 tentativi con la mia Carta Visa e ben 3 con quella di Paolo non consentono il rilascio di nessun scontrino.
Il passaggio di Regina era stato già compiuto, infatti la sbarra si era alzata e la moto era stata spinta oltre lo sbarramento.
Con la Basic siamo costretti ad aggirare un grosso masso, posato di lato ad impedimento del transito, facendola scivolare delicatamente entro la scolina dell'acqua piovana e, dopo ave aggirato la sbarra, veloci in salita spingiamo per riportarla entro la ghiaiosa sede stradale.
Il tutto sotto la visione di un paio di telecamere che "sfidiamo" senza aver pagato il ticket oppure, e questo potrebbe essere probabile, avendolo pagato ripetute volte; la lettera mensile della CartaSi svelerà più avanti l'arcano.
La tratta di sterrata, lunga circa 30 Km. è un paradiso di strada ben messa, utilizzata da allevatori locali per spostare le mandrie di mucche al pascolo.
Ogni tanto qualche insediamento di seconde case che sono aperte con persone all'esterno a sistemare.
Il cielo andando avanti verso l'altopiano di sommità inizia a farsi carico di nuvole e minaccioso; non ce ne curiamo e filmiamo con le Action Cam il ns. transito sempre garbato sulla sede stradale che risulta sempre ben sagomata e livellata.
Nel tratto finale però occorre indossare gli indumenti protettivi per la pioggia; infatti una precipitazione di media intensità per un 10/15 minuti interrompe il ns. viaggio sotto il cielo sereno che solo il sabato antecedente (8 giorni) aveva visto la pioggia.
La sterrata termina come ben ricordavo frontalmente all'Hotel di Vagamo ed imboccata la Strada 15 in direzione Ovest ben presto raggiungiamo Lom dove per prima cosa riempiamo i serbatoi delle moto.
Lom ci accoglie con il sole ma un cielo nerissimo a Nord-Ovest sembra venirci incontro con il suo abbondante carico di pioggia.
Malgrado affrettiamo le operazioni di registrazione al Lom TouristSenter non riusciamo a raggiungere la Hytter assegnata senza un bell'acquazzone che ci sorprende mentre stiamo spingendo le moto per percorrere i 50 metri che separano la reception dalla casetta n. 12 assegnata.
Pazienza, del resto avevamo già addosso l'antipioggia; probabilmente è stata la quantità di acqua piovana più grossa presa in tutta la vacanza.
Come tutte le sere, senza le mie ciabatte perse in Lapponia, sono il primo che esegue la doccia profittando di quelle di Paolo; la serata ben presto si rimette e dopo la consueta cena autogestita, un meteo molto più favorevole consente una passeggiata serale lungo il torrente che divide in 2 la cittadina; è un bel respirare l'aria pulita che scende dai limitrofi monti e bellissimo il cielo che assume colori sfumati al calar del sole dietro le cime.
La percorrenza odierna si ferma a 557 Km. totalizzando, dalla partenza in Danimarca, 4358 Km. di itinerante girovagare scandinavo.
Domenica 08 Giugno 2014 - Spesso nei report di altri mototuristi che rappresentano la loro esperienza norvegese si vedono immagini e si leggono parole e frasi sui luoghi più turistici e molto conosciuti; sono senza dubbio luoghi fascinosi e dall'indubbio appeal.
Noi contrariamente alla tentazione di continuare la strada 15 in direzione Stryn con a portata di mano la 63 per Geiranger e la Strada delle Aquile, imbocchiamo alle 6:45 di un mattino assolato e festivo la Strada Turistica Nazionale n. 55 che porta a Sogndal, bella cittadina in riva al fiordo più grande di tutta la Norvegia.
La Strada era stata già percorsa per tutto il suo sviluppo nel giugno 2009 assieme a Marinella; rimasi molto colpito dalla quantità di ghiaccio che ancora nascondeva le azzurre acque dei laghetti ai margini della bellissima strada montana.
Anche stamane il ghiaccio è presente ma molto più discretamente, il manto nevoso a bordo strada non è spesso come 5 anni addietro ed i panorami, ben illuminati dal sole, nei vari altopiani di sommità sono incantevoli.
La strada presenta tratti in ascesa di un certo impegno e sopratutto un manto stradale perfetto con tracciato sinuoso e curve dal raggio costante che consentono una vera goduria per la conduzione della moto, specie queste obso che preferiscono la guida rotonda e regolare.
Una mattinata di puro godimento pertanto che trova una costante amplificazione anche quando decidiamo, in loc. Turtagro, in un tratto in discesa che, poco più avanti, piomba direttamente alla fine del Sognefjord, di interrompere la ns. presenza sulla 55; svoltiamo infatti alla ns. sinistra per arrampicarci sul monte di lato tramite la sconosciuta Strada Tindevegen.
Eccellente il tracciato che ci porta subito in sommità ad un non meglio precisato passo ed il panorama continua a stupire con montagne su tutti i lati e sopratutto forme di vallate e increspamenti delle pareti verdeggianti e fitte di vegetazione; un ani particolare rapisce il ns. vedere, è il pendio che termina sul mare del Sognefjord nel suo lato a Sud e che stiamo tagliando parallelamente sulla cresta del monte che lo sovrasta.
Ovre Ardal segna la fine di questo primo tratto di strada montana posta accentro Norvegia che consigliamo percorrere anche se poco prima di entrare in paese uno sbarramento obbliga il pagamento di un corrispettivo pari a 75 Nok a passaggio equivalenti a circa € 9,00.
Paghiamo ben volentieri il ns. transito felici della scoperta di un tratto sconosciuto ai più ma fascinoso e bello da guidare.
Una sosta meritata peer scambiare impressioni e compiacersi della scelta fatta che già ci troviamo conn la cartina in mano per decidere che strada prendere; ho voglia di ubriacarmi di curve emantagne e propongo aPaolo chiedendone consiglio un largo giro che ci conduca sino a Laerdal che se vogliamo raggiungere subito dista solo 45 Km.
Propongo pertanto di scendere aSud Est tramite la 53 e poi la E16 sino a Fagernes per poi scavalcare il monte della regione di Valdres tramite la 51 per arrivare a Gol.
Da quest'ultima cittadina la Strada 52 in direzione Nord Ovest ci ricondurrà ad incrociare la E16 e quindi l'arrivo a Laerdalsoyri. Paolo acconsente e mi dice che son belle strade collinari che sembrano fatte apposta per la conduzione delle ns. moto.
Il percorso proposto per pura e semplice curiosità di scoprire qualcosa di diverso si rileva un tracciato molto gustoso e molto variegato per tipologia di paesaggio che spazia dalla colina alla pianura coltivata, dal bosco alle rive di laghetti e torrenti; insomma una domenica alla grande.
Come anticipato concludiamo la ns. tappa a Laerdal a metà pomeriggio in maniera che evitiamo un bell'acquazzone minaccioso che scende repentinamente a valle dalle pendici del gruppo montano del Skarvheimen.
Il Laerdalsoyri Ferie og Fritgspark è un camping è molto grande ed attrezzato ma poco incline alla scontistica che stavolta ns. malgrado non riesce.
Pazienza, paghiamo le 795 Nok richieste comunque felici, un vasto monolocale che stimo in 70 mq. tutto per noi con servizi e cucina nuovissima, a tal proposito segnalo che è qui che filmiamo con ben 2 macchine la cottura della ns. pietanza ufficiale: pasta asciutta con ragù.
La sera, come consueto la passeggiata nei dintorni del camping ci conduce al piccolo porticciolo che si affaccia su un ramo secondario del Sognefjord ovvero l'Ardalsfjorden; successivamente arriviamo sino al punto di imbarco di un traghetto che oggi sembra dismesso che attracca dall'altra parte del fiordo, ovvero a Kaupanger.
La telefonata ai ns. cari, oltre ai consueti saluti ed informazioni sullo sviluppo della giornata, notizia circa una possibile conclusione del viaggio che, pur non ancora individuata, inizia a mostrare un probabile rientro anticipato di un giorno; quello che lasciamo sempre di riserva per eventuali sopraggiunte necessità; di questo i rispettivi affetti, a casa in Italia, son compiacenti.
Oggi i Km. sono 381 che sommati a quelli già percorsi totalizzano un progressivo di 4739 Km.
Lunedì 09 Giugno 2014 - Di buon mattino, come nostro consueto, lasciamo il bel camping di Laerdalsoyri alle 7:00, siamo in riva al mare e ci aspetta una ascesa per superare le alture di Nord Ovest del gruppo montuoso del Skarvheimen che avevamo solcato a mezza costa il giorno antecedente tramite la Strada 52.
Due le possibilità per superare la catena montuosa: la veloce e dritta E16 che però con un lunghissimo tunnel di Km. 24,5 nasconde tutto panorama montano e la più invitante e turistica Strada 243 che prendiamo con una virata a sinistra secca in prossimità del minuscolo caseggiato di Saebo (4/5 case in tutto).
Il primo tratto è una strada strada catramata con vari tornanti che sale anche con pendenza impegnative "abitata" di primo mattino da numerosi gruppetti di pecore ed agnellini che scappano al ns. transito mentre le madri osservano quasi incuranti della ns. presenza.
La strada in questo primo tratto risale la stretta valle solcata alla ns. sinistra da un torrente impetuoso, l'Erdalkselvi; qualche tratto posto vicino allo scorrere dell'acqua presenta il fondo bagnato e nuvole di vapore acqueo freschissimo che inumidisce molto bene.
Ad un tratto un capriolo mi attraversa la strada ed entra nella boscaglia, non fugge del tutto ma si ferma a circa 10 metri dalla seda stradale, è protetti dai fusti delle piante e mi fissa.
Cerco di prendere la macchina fotografica ma il mio spostare le mani verso il pozzetto del serbatoio inducono l'animale a scappare più all'interno, vedo il ciuffo di pelo bianco del fondoschiena dell'animale allontanarsi e sparire inghiottito dallo scuro della rigogliosa flora ed in fondo mi compiaccio, ho infatti nei miei ricordi quello sguardo impaurito ma al contempo incuriosito dell'animale.
Più avanti salendo lo spazio intorno a noi si amplia e un nuovo paradiso montano si apre ai ns. occhi.
Le piante lasciano il posto a muschi e licheni; rocce affioranti, laghetti ancora in parte ghiacciati.
Il passo è un lungo altopiano che sinuosamente sale e scende per poche decine di metri di altitudine per una ventina di Km. poi la strada inizia a scendere di nuovo verso il mare e a mezza costa dopo qualche tornante uno spiazzo richiama la ns. attenzione.
E' ben indicato il punto panoramico che giudico fra i più belli che abbia mai visto in Norvegia.
Parcheggiate le moto ci incamminiamo verso una balaustra in legno che a sbalzo nel vuoto ci porta quasi sin sopra al paese di Aurland e frontale da destra il lungo Aurlandsfjorden rapisce e stupisce il ns. sguardo.
Una bellezza unica forse anche meglio della vista sul Geiranger tanto pubblicizzata; foto di rito e filmati per non perdere l'emozione del momento.
Il paesino di Aurland è sotto di noi e i nostri occhi improvvisamente diventano quelli di un rapace che dall'alto fermo scruta in basso la preda che per noi consiste nel particolare da individuare da scoprire da fissare. Una mezz'ora magnifica che vale da sola probabilmente tutta la strada percorsa.
Scendiamo in paese già sapendo come è sviluppato avendolo ben studiato dall'alto; sosta rifornimento con il pieno alle moto e tiriamo dritti sino a Flam dove Paolo approfitta per acquistare qualche regalino ai nipoti.
Molta gente orientale a giro fra il punto di attracco di un enorme nave da crociera e la partenza del caratteristico trenino per Myrdal.
Lasciamo la turistica e battuta Flam tornando sui ns. passi sino Aurland per poi continuare verso Est, ovvero l'interno tramite la Strada 50 sino all'abitato di Hol e poi a sinistra per Geilo dove imbocchiamo un'altra perla di Strada, la n. 7 anch'essa Turistica Nazionale.
Sale anch'essa in quota ed anch'essa presenta un altopiano di sommità sconfinato, a differenza delle altre già percorse è molto più trafficata perché congiunge la capitale Oslo con Bergen.
A Geilo, prima di transitare sulla 7, la sosta pranzo sul piazzale di un grosso supermercato; arriva nel frattempo un giovane tedesco con un 100PD simile a Regina, è un modello del 1989 quindi ha 3 anni in più e presenta modifiche all'impianto di scarico significative: la Y ed un non meglio specificato terminale di scarico le donano un sound cupo e "minaccioso" contrariamente all'aria paciosa che la moto evidenzia esteticamente. Parcheggia di fianco e tolto il casco si complimenta con me e con Paolo per la scelta di viaggiare con le obso; ci chiede in inglese se siamo partiti dall'Italia con le moto e confessa che pensava fossimo tedeschi.
Gli rispondo che siamo invece Italiani veri al 100%, tutta pizza e mandolino; abbiamo trasportato le moto sino la Danimarca con il carrello lungo la A7 tedesca; "Ah" esclama quasi a compiacersi e comunque ci rinnova i complimenti.
Lui è diretto a Bergen e lo rincontreremo più avanti in occasione di una mia fermata per scatti fotografici ad una cascata lungo la Strada 7 che percorriamo in brillantezza e scioltezza.
Riscesi di quota, quasi a livello del mare, lontano intravediamo un lunghissimo ponte che appare frontale ai ns. occhi; è quello che collega la sponde Sud e Nord dell'Hardangerfjorden in direzione Voss; prima il mare era superato tramite un traghetto dalle frequenti corse giornaliere.
L'opera è mastodontica, due enormi colonne poste sulle rive delle dell'insenatura marina salgono in cielo e sorreggono la campata unica di attraversamento.
In cima le luci lampeggianti segnalano la presenza dell'opera stradale; seppur da lontano fa impressione ammirare questa realizzazione di altissima ingegneristica stradale.
Ormai abbiamo lasciato la 7 e transitiamo, sulla sponda sinistra del Sorfjorden diretti a Odda, sulla Strada 13.
A tratti è strettissima e l'incrocio con qualche camper e/o autobus rallenta in ns. andare.
Prima di Odda ci fermiamo per un gelato che gustiamo a Lofthus sui tavoli esterni di un distributore carburanti: un bel Magnum rinfresca la gola visto che la temperatura è nel frattempo salita inducendoci a togliere una strato di maglieria.
Latefoss la splendida cascata vista anche le altre volte ci induce all'ultima breve sosta della giornata consumata poco prima si svoltare a sinistra sulla E134 in località Josendal.
Pochi Km. in salita con qualche tunnel ed eccoci arrivati alle porte di Roldal dove al Sein Camping troviamo la recepito chiusa ma molte indicazioni su come fare per sistemarci.
Vari cartelli scritti in varie lingue tranne l'Italiano indicano che la Reception apre alle 19:00; se vogliamo una Hytter le istruzioni sono chiare: sono aperte e quelle libere recano l'indicazione free in legno sulla porta. Possiamo anche impegnarne una lasciando un biglietto con scritto il nome oppure sistemarci direttamente girando il cartello.
I prezzi, in funzione alle caratteristiche e servizi presenti, sono scritti su un elenco che evidenzia anche la posizione delle medesime nell'area del camping.
La n. 8 che farebbe meglio al caso ns. è purtroppo occupata o per meglio dire prenotata, allora ci sistemiamo sulla 7 che è più costosa di 100 Nok avendo bel 6 posti letto suddivisi in 2 camere.
La Hytter ha un grande locale a giorno con angolo cottura ed un enorme infisso in legno e vetro che consente una luminosità eccellente; un piccolo ingresso disimpegno con appendiabiti e il locale bagno doccia completato la struttura singola che è raggiungibile tramite uno stradino ghiaioso.
Le altre Hytter non sono vicinissime e quindi abbiamo a disposizione anche un notevole spazio esterno per le moto.
Alle 19:00 puntuale mi affaccio alla reception per saldare il dovuto e, dopo le operazione di registrazione di altri 2 clienti, provo senza molta convinzione avendo già preso possesso della Hytter, l'applicazione di un piccolo sconto.
La Sig.ra non sembra disposta e rimane perplessa, poi mi chiede quanti siamo nella casetta, le rispondo che siamo 2 squattrinati italiani alla fine della vacanza e che la vita cara norvegese ci ha sorpresi erodendo le ns. finanze in maniera sorprendente.
Mi chiede i documenti e mentre registra vede che son di Perugia; mi chiede se vivo a Perugia e mi dice di essere stata ed Assisi, Lago Trasimeno, Spoleto etc… insomma dalle 750 Nok di partenza riesco a tirarne giù 100, ovvero pago 650 Nok per una delle più belle Hytter mai prese in Norvegia.
Un sorriso di saluto ricambiato dalla Signora e torno felice verso la Hytter comunicando a Paolo l'insperato sconticino; nulla di che ma sempre un "successo" spendere qualcosa in meno.
La solita serata, con una passeggiata di ampio respiro in riva ad un lago posto più a valle del camping ed i discorsi che iniziano inesorabilmente a fare un bilancio di quanto vissuto nei giorni antecedenti.
Siamo arrivati infatti quasi al capolinea della ns. vacanza, il ns. viaggio è quasi in dirittura di arrivo almeno quello con le moto.
La tappa definisce una percorrenza di Km. 380, il parziale supera i 5000 Km attestandosi per la precisione a Km. 5119.
Martedì 10 Giugno 2014 - E' praticamente il ns. ultimo giorno di viaggio trascorso solo per metà giornata sulla Strada 9 che da Haukeli porta a Kristiandsand.
L'avevo percorsa anche le altre 2 volte che ero stato in Norvegia, la prima nel 2009 a sscendere come oggi e la seconda nel 2011 a salire. La sua conosciuta bellezza conferma le aspettative: la più bella via di accesso alla Norvegia dopo un traghettamento, forse possono competere la 20 e 21 che corrono a Est lungo il confine fra la stessa Norvegia e la Svezia, precisamente i tratti fra Halden e Kongsvinger.
Stamane partiamo alle 7:30, è insolitamente tardi per noi che ci svegliamo sempre alle 5:30; il bagaglio è riposto lentamente e poche parole escono dalle ns. bocche; realizziamo entrambi che il bello sta per terminare ma vogliamo goderci un'ottima giornata di sole che illumina subito il breve percorso della E134 sino alla sosta presso il distributore carburanti di Haukeli.
Stavolta non riempiamo i serbatoi ma rabbocchiamo quel tanto che basta in base ai calcolo fatti per arrivare a Frederikshavn in Danimarca una volta sbarcati dal traghetto.
La discesa verso Kristiansand è lenta e contemplativa, foto parecchie riprese con el Action Cam ne interrompono il ritmo; è quasi un delitto ma vogliamo ricordarcela bene.
Sosta per l'acquisto della più recente edizione 2014 della carta stradale norvegese della Cappelens Cart (le migliori) ad Evje, spuntino, spedizione dell'ormai inusuale cartolina ricordo alla famiglia ed arrivo al terminale della Fjordline per l'acquisto del biglietto necessario alla corsa dell'indomani mattina del traghetto veloce.
La giornata è organizzata per prendere una Hytter nel primissimo pomeriggio in maniera da riposare visto l'impegnativo rientro nel suolo italico con l'auto trainante le moto sul carrello.
Alle 14:00 prendiamo possesso di una Hytter da sogno al lussuoso Feriesenter Camping di Kristiansand, ubicato ad Est della città su un piccolo e grazioso promontorio che si adagia sul mare lateralmente al porto; vediamo infatti anche dalla ns. Hytter le partenze e gli arrivi di vari traghetti che transitano comunque abbastanza lontani dagli scogli della riva.
Ottengo un prezzo abbastanza scontata non in termini percentuali ma cospicui in valore assoluto.
Paghiamo infatti 900 Nok dalle 1240 richieste a listino. E' abbastanza costoso ma lo spazio ed il lusso disposizione ci fanno metabolizzare senza rimpianti quanto speso.
Prepariamo il bagaglio in funzione del trasferimento autostradale con l'auto; calcoliamo bene i tempi di rientro comunicando date e orari ormai definiti alle rispettive famiglie, gustiamo il solito gelato pomeridiano splendendo 48 delle 50 Nok residue della cassa comune in valuta norvegese.
Camminata in campeggio, insolitamente non molto pieno vista la stagione vacanziera che nel nord europa è ormai a pieno regime, cena, l'ultima preparata sui fornelli e nanna sul presto.
I km. oggi si fermano a 312 portando il progressivo alla somma parziale di Km. 5431.
Mercoledì 11 - Giovedì 12 e Venerdì 13 Giugno 2014 - Lasciamo il suolo norvegese alle 8:00, non appena il traghetto della Color Line diretto ad Oslo salpa dal porto e lascia lo spazio ai veicoli che intendono salire sulla veloce nave della Fjordline che in sole 2 ore e 30 minuti, esattamente 1 ora in meno della compagnia di concorrenza, ci porta a Hirtshals in Danimarca.
La mattina ha il sole come protagonista, le previsioni sono per uno sbarco danese con altrettanto cielo sereno; la traversata, liscia, tranquilla e senza particolari problemi scorre via veloce; voltandomi verso la poppa del veloce traghetto, la costa norvegese si allontana dal mio orizzonte sino scomparire.
Hallo Norwey, spero di rivederti presto penso ed esamino in breve il bel viaggio appena compiuto.
Il costo del traghettamento ammonta all'equivalente di € 80,23 per due persone ed altrettante moto; ricordo che 3 anni addietro la stessa tratta, percorsa al contrario, costò in esatta configurazione la somma di € 64,00; un aumento forse giustificato dall'aumento del costo generale della vita e del carburante che ricordo bene in Norvegia si trovava intorno alle 13/14 Nok contro le 16,00 abbondanti in media di questo periodo; vale a dire l'equivalente di 24 cents. di Euro in più al litro.
Sbarchiamo in Danimerca in perfetto orario e siamo fra i primissimi a scendere, con le ns. moto, dal Traghetto. Nessun controllo, tutto libero, possiamo prendere indisturbati la E39 sino all'uscita di Hjorring e quindi svoltare alla ns. sinistra sulla Strada 35 che ci conduce ad un'assolata Frederikshavn dove, all'interno del bel campeggio, troviamo ad attenderci la Golf di Paolo.
65 i Km. oggi percorsi, di cui 12 in Norvegia; in totale il viaggio in moto è stato concluso in Km. 5496 riferiti al totalizzatore del 100PD; la Basic invece riporta qualcosa in più, precisamente 17 Km. per un suo totale personale di Km. 5513.
Caricamento e fissaggio delle moto sul carrello, una rinfrescante e rigeneratrice doccia calda, vestizione e partenza pomeridiana per la lunga tappa autostradale di rientro a casa; questo per sommi capi la ns. permanenza di poche ore, circa 3, nel camping.
Partiamo infatti da Frederikshavn verso le 14:15 dopo esserci riforniti di acqua, cioccolato, banane, uova sode (cotte di prima mattina stessa in Norvegia) e biscotti per spegnere sul nascere la fame che verrà a trovarci durante il lungo viaggio; abbiamo intenzione infatti di non appesantirci troppo con il cibo e preferiamo fare ripetuti spuntini di esigua quantità.
Traversiamo la Danimarca e successivamente la Germania sulla A7 senza problemi; una notte luminosa di luna piena accompagna lo scorrere prudente dell'auto; una volta raggiunta l'Austria la 179 ci conduce al Fern Pass, è metà mattino e riempiamo i serbatoi delle moto per avere la stessa configurazione della partenza; profittiamo del prezzo favorevole anche per un pieno di carburante alla Golf di Paolo; calcoliamo in 15 € il risparmio ottenuto.
Per il rientro non percorriamo l'autostrada austriaca ma, in loc. Nassereith, proseguiamo alla ns. destra per Imst sulla 189 e poi ancora a destra, direzione Svizzera, sino ad arrivare a Landeck per la vecchia statale n. 171.
In paese svoltiamo a sinistra e con la 180 saliamo al Resia; entriamo nella ns. bellissima Italia intorno al mezzogiorno, sosta spuntino ed ammirazione del campanile entro l'acqua dell'invaso artificiale.
Stranamente e contrariamente alle altre 3 volte che l'ho visto, lo troviamo con un basso livello dell'acqua eppure le nevi suoi pendii rilevano una certa abbondanza di risorsa che scorre a valle dai rilievi che contornano il grande specchio d'acqua.
Scendiamo in una trafficata Valvenosta sino a Merano, alle cui porte inizia una scorrevole 4 corsie che consente in breve tempo arrivare a Bolzano per l'ingresso sull'Autostrada A22 "del Brennero".
Modena la ns. direzione e successivamente San Lazzaro di Savena dove, precisamente come all'andata, casa Bonazzi è la tappa interlocutoria per una serata in qualità di ospite di Paolo e Giovanna.
Accoglienza superba, cena da leccarsi i baffi con dell'ottima carne che mancava dalla ns. dieta già da 2 settimane e stanchezza accumulata che consigliavano un veloce ritiro nella stanza assegnata per una dormita sonora.
Il giorno seguente alle 8:00, quindi non prestissimo, ripartiamo stavolta con Giovanna a bordo per l'ultimo tratto necessario alla fine di tutto: Perugia dove io e le moto risediamo.
Una festa a casa con la famiglia in trepida attesa, una gioia l'essere tornato ed abbracciare i miei affetti ed amori più profondi; un pranzetto molto invitante ed il saluto pomeridiano a Paolo e Giovanna dopo aver calato a terra le moto dal carrello: è l'ultima azione, è il sipario sul compimento di questa avventura grande ed unica.
Spese complessive sostenute in Euro (valuta del 12 giugno 2014):
01) Carburante auto (benzina) € 409,95
02) Pedaggi autostradali auto € 82,00
03) Sosta auto in camping danese € 66,66
04) Pneumatici moto Metzeler Tourance € 480,00 (n. 2 treni)
05) Tagliandi moto € 410,00
06) Carburante 100PD "Regina" € 505,42 per litri 289,46 - percorrenza Km/l 18,98
07) Carburante Basic "La Preferita" € 494,40 per litri 282,89 - percorrenza Km/l 19,48
08) Riparazioni 100PD "Regina" € 60,00, in dettaglio:
- Saldatura a stagno filo fase statore - loc. Kittila (€ 10,00 Stazione carburanti)
- Riparazione cavo frizione e fornitura cavi di scorta - loc. Inari (€ 50,00 T Linna)
09) Rabbocchi olio motore Motul 20W50 gr. 400 circa, in dettaglio:
- 100PD "Regina" gr. 300 in 2 rabbocchi
- Basic "La Preferita" gr. 100 in un unico rabbocco
10) Traghetti € 182,63, in dettaglio:
- Andata Stena Line - tratta Frederikshavn-Goteborg € 102,40
- Ritorno Fjordline - tratta Kristiansand-Hirtshals € 80,23
11) Traghetti interni norvegesi € 48,41
12) Pedaggi strade sterrate norvegesi € 30,56
13) Ingresso Nordkapp € 39,12 (ingresso cinema escluso)
14) Camping € 859,46, in dettaglio:
- Svezia € 157,33 per 2 notti - media € 78,675
- Finlandia € 130,00 per 2 giorni - media € 65,00
- Norvegia € 572,13 per 7 notti - media € 81,73
15) Alimenti € 253,85 (compresi € 55,00 di provviste portate dall'Italia)
Considerazioni e riflessioni finali:
Non mi
sono mai posto il pensiero circa l’affidamento della Basic a Paolo;
avevo sempre elaborato che la “Preferita” fosse la moto che
avrebbe tenuto sino alla fine della sua carriera motociclistica,
invece, contrariamente al previsto, ne ero divenuto proprietario e
ben prima di quanto potessi mai immaginare.
E’
stato quindi naturale affidare il “Basic” all’Amico che l’aveva
condotta sin dal suo primo giorno, che le aveva voluto molto bene al
punto di chiamarla “Preferita”.
Il
viaggio ha presentato tutti gli ingredienti giusti in dose quasi
ottimale: le moto desiderate, volute, sognate; la compagnia del
migliore Amico; la costante presenza di Giorgio; le strade preferite;
la regione lappone tanto amata e solo lambita nella sua parte
meridionale con le prime 2 mete purtroppo non raggiunte; infine
Nordkapp.
Cosa può esserci infatti di più bello che vivere questa passione
e questi valori.
Non
credo che la vita mi presenti un’altra opportunità per rifare
questo viaggio; infatti la mia volontà era per un viaggio unico
(Only Return) che rimanesse tale, indelebile nei ricordi miei ed in
quelli di Paolo, al quale spero essere stato, e continuare ad essere,
un buon compagno nel segno della vera Amicizia. Qualche mio cedimento
mentale poteva minare la pacifica e regolare convivenza; Paolo è
stato un Amico vero, ha capito il mio stato e, in maniera discreta,
mi ha “ricondotto” alla necessaria razionalità.
Quanto
a te Giorgio son convinto che hai diretto ed orchestrato tutto
dall’inizio; magari hai sorriso beffardamente degli inconvenienti e
degli accadimenti occorsi; magari hai avuto “dispiacere” per non
aver potuto partecipare fisicamente agli eventi; ma tu sai bene che
hai “viaggiato” con noi, hai viaggiato con me e la tua Regina.
Giorgio,
oltre al bene che ti voglio, che spesso manifesto e che non terminerà
mai ed anche se la mia fragilità mi ha fatto stavolta vacillare; io
ho un rispettoso ed attento ricordo per l’Uomo che sei stato e per
l’Amico che sempre sarai.
Giorgio
ti dico anche che la fine di questo viaggio rappresenta un arrivo per entrambi: essere riuscito a portarti Regina sulla
scogliera di Nordkapp, frontale alla tua figurina, chiude un
obiettivo prefisso da quasi 2 anni; chiude una crescente attesa,
perché io ho sempre saputo che mi aspettavi.
Un
percorso, oggi terminato, che mi farà sempre piacere rivivere e
raccontare sino a che la mia mente, invecchiata, ne consentirà un
solo piccolo, minuto ed esile barlume di ricordo; e sarà l’omaggio
che ti porgerò, all’ingresso del Regno dei Cieli, mio caro
Giorgio, quando anch’io varcherò quell’oltre
che sappiamo mi aspetta ....
Norge 2014 "The Only Return" Part 1
Norge 2014 "The Only Return" Part 2
Norge 2014 "The Only Return" Part 3
Norge 2014 "The Only Return" Part 4
Norge 2014 "The Only Return" Part 5 and final
Nessun commento :
Posta un commento