San Leo (RN) - Maggio 2015

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domenica 22 gennaio 2012

Alla scoperta del Rodaggio


Gita motociclistica di fine rodaggio per Amelia, alla ricerca di strade sconosciute nel bellissimo teatro della zona che abbraccia la Val d'Orcia e le Crete Senesi; non  entriamo nel cuore delle rispettive zone, ci teniamo invece sul confine sfuggendo di continuo al forte richiamo che esercitano; siamo “preziosi” quest’oggi e senza farci attrarre più di tanto continuiamo in questo "gioco".
Lasciamo la superba 478 “Sarteano-Radicofani” che introduce alla Val d'Orcia da Est all’altezza di un quadribivio, svoltiamo infatti a destra per Podere San Luigi lambendo a sinistra il piccolo paese di Contignano, percorriamo praticamente la valle a nord-est delle Cassia dove scorre un tratto del fiume Orcia sino a che riceve le acque dell’Ombrone.
Puntiamo su Pienza ma appena lasciata la S.P. 53 giriamo ancora  a destra verso Monticchiello.
Curiosi di scoprire altri passaggi scovati in cartina non aggiriamo il borgo a valle in direzione Chianciano ma saliamo a mezza costa; sfiliando i resti della rocca, che domina la modesta altura, tramite una stradina che prima scende e poi sale di rimpetto sulla collina posta di fronte.

La strada bianca è di quelle adatte a perdersi piacevolmente ma è solo una illusione, infatti scoviamo ben presto una piazzola di belvedere (loc. Villa Neno); è l’ideale, vista l’ora, per la sosta spuntino.
Un gregge di pecore più a valle, incurante del ns. passaggio, si abbevera in una pozza interrompendo all’unisono il pascolo, una in particolare sembra fuori dal coro, tarda e si abbevera più tardi in disparte.
Proseguiamo ovviamente e stavolta attraversiamo velocemente Pienza giungendo da Est (146); lasciato il centro urbano ricalchiamo un tratto di strada già conosciuto in una fantastica motogita con amici.
Scorrono in sequenza i borghi di Castelmuzio, Montisi e Trequanda con alla ns. sinistra ovvero ad Ovest le splendide terre delle Crete assolate in un primo pomeriggio dal cielo quasi terzo.
Il percorso "naturale" sarebbe ridiscendere a Sinalunga via Fratta ma continuiamo alla ricerca di strade “curiose”; con l’aiuto di un indigeno scoviamo un’altra stradina.
Catramata stavolta ma stretta, deserta; ci conduce proprio a picco su un piccolo borgo dominato, più a valle, da un grande palazzo signorile: Farnetella che attraversiamo all’interno fra due ali di caseggiati.
Ci ritroviamo ormai a valle e vicini al raccordo autostradale Siena-Bettolle, proprio dove inizialmente avevamo comunque deciso di ritrovare una strada sterrata che percorremmo guidati da Giorgio.
Ricordiamo solo che terminava a ridosso di un bar posto in altura.

Ecco le case di Rigomagno Stazione; i ricordi si fanno di colpo più nitidi, ma ora ?
Scorgiamo dopo i binari ferrati una persona anziana che non ci fa neanche finire la richiesta di indicazione che sicuro di sè esclama alla fine: “ ... in cima ad essa troverete di fronte il Bar del Cacciatore” alla pronuncia del nome le ultime perplessità svaniscono, ci siamo è proprio quello il nome del bar; lo conferma anche Marinella dall’interfono.
Mai indicazione è stata tanto precisa, la strada percorsa è proprio quella, è una strada bianca che collega Calcione dove proseguendo, per un tratto catramato, si sale sino a Casalino; riconosciamo subito il bar ed un caffè è il giusto premio che ci regaliamo.

I nostri pensieri ovviamente ci riconducono alla passata gita ...

E’ ora di tornare, sempre per strade secondarie; fedeli al percorso costruito sul navigatore la sera antecedente, transitiamo per Monte San Savino, Lucignano, Foiano della Chiana, Fratta Santa Caterina, Camucia, Pierle, Mercatale, Trecine, Castel Rigone, Mantignana.
Non entriamo però in città (Perugia), infatti all’altezza di Cenerente svoltiamo a sinistra e saliamo verso Migiana di Monte Tezio e da lì riscendiamo a Ponte Pattoli costeggiando un breve tratto del fiume Tevere (percorso quest'ultimo da ampliare e che mi son promesso proporlo ad amici per una gita futura).

Oscar e Marinella

Qualche scatto della giornata:






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