E’ la quarta volta che intorno a Ferragosto salgo all’Eremo dei Camaldoli.
La gita e sopratutto il periodo è una "vecchia" idea di Paolo; quest'anno però in agosto ha preferito tornarsene in Norvegia con Giovanna; direi che non ha di certo sbagliato.
Vari impegni personali non mi hanno consentito di pubblicizzare l’evento ed allora io e Marinella abbiamo “ripiegato” su un girello in solitaria, a dire il vero sono le motogite che preferiamo.
Il percorso classico prevede l’inizio del giro da Santa Sofia, ovvero in cima al Colle del Carnaio (località scelta per il consueto appuntamento e ritrovo dei partecipanti) per poi scendere a San Piero in Bagno, Bagno di Romagna ed svalicare il Passo dei Mandrioli che ci conduce in Toscana.
Arrivando da sud e non avendo vincoli alcuni preferiamo uscire dalla E45 a Città di Castello per poi costeggiare ad ovest il bacino artificiale sul Tevere ovvero il lago del Doglio e quindi transitare per Pieve Santo Stefano; da qui la bellissima strada del valico dello Spino ci porta al Santuario di La Verna.
Visitiamo la chiesa e tutti i luoghi di preghiera di San Francesco, il poverello di Assisi, in opportuno e rispettoso silenzio.
Tramite la strada secondaria di Biforco e Corezzo agganciamo il percorso classico compiuto negli anni passati, difatti a Badia Prataglia incrociamo la strada che scende dal Passo dei Mandrioli e saliamo all’Eremo dei Camaldoli, luogo di raccogliemento e solitaria meditazione; sul piazzale troviamo parecchi pellegrini e turisti; tanti i giovani sorridenti che accompagnano anziani.
Proseguiamo scendendo via Lonnano a Pratovecchio e Stia dove inizia la salita per il Passo della Calla; la strada è favolosa con curve di vario raggio che esaltano la voglia di piega; gli pneumatici che indossa Titty, ormai alla frutta dopo la cavalcata nordica, non consentono di esagerare e allora il passo si fa “allegro ma non troppo”.
Salendo i pensieri che ci comunichiamo con gli interfoni ci portano a ricordare l’edizione 2009; allora erano presenti anche Egino e Giorgio.
Come meglio ricordarli se non con una fermata all’Alpen Bar di Campigna , teatro di una sosta ristoro di quella edizione che ci regalò uno degli episodi più belli passati in loro compagnia.
La sosta avviene in mezzo a parecchi motociclisti e lo sguardo piomba al lungo tavolo che ci accolse festosi e che ora ospita altra compagnia di motociclisti altrettanto allegri.
Un aperitivo e scendiamo a Corniolo dove imbocchiamo la strada per Fiumicello, una volta sterrata ora depolverizzata, lungo il percorso ci ricordiamo della presenza di focolari e tavoli di legno pubblici per il pic-nic; ci fermiamo su uno di questi al sole; intere famiglie con provviste classicamente esagerate tutte intente a cercare l’ombra e noi invece a goderci i raggi di un sole splendente.
L’aria non è calda in quanto tira una brezza gradevole e gustarci un panino amplifica il sapore genuino della semplicità.
Non proseguiamo oltre in direzione Premilcuore, ma torniamo dietro a Corniolo per poi transitare a Santa Sofia; ho in mente di far visitare a Marinella un paesino conosciuto tempo addietro assieme a Paolo in uno dei ns. corti girelli.
Casteldelci un borgo carino posto su una piccola altura lungo una valle che raggiungiamo aggirando a nord-est il Monte Fumaiolo, via Alfero e Senatello.
Qualche scatto fotografico, qualche passo alla ricerca di particolari del borgo e quindi saliamo in cima al Monte Fumaiolo dove ci gustiamo, stavolta all’ombra, un gradevole gelato.
Il ritorno ci vede percorrere un tratto di strada mai fatta prima ovvero da Balze prendiamo per Pratieghi e Valdazze, arriviamo in cima al conosciuto Passo Via Maggio che lasciamo alle spalle verso Sansepolcro in contemplazione del lago del Doglio chiudendo nel miglior modo il ns. Camaldoli 2011.
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